L’olio prodotto nelle colline dello Jesino può essere considerato un prodotto di nicchia.

Le Marche, nel panorama italiano, sono una delle regioni produttrici di extravergine per antonomasia. La produzione media di olio marchigiano è di circa 40/50 mila quintali l’anno. L’Assam (l’Agenzia regionale per i servizi nel settore agroalimentare) ha catalogato almeno una ventina di varietà locali, presenti da secoli nelle Marche, le ha descritte negli aspetti vegetativi, produttivi e ambientali, a confronto con le cultivar Leccino e Frantoio, ampiamente diffuse in tutto il territorio nazionale. Altre varietà sono attualmente in fase di studio, mentre moltissimi genotipi autoctoni sono raccolti in un campo di conservazione genetica nell’azienda sperimentale dell’Assam a Carassai (AP), per una valutazione agronomica e produttiva. Le analisi molecolari effettuate su frammenti di Dna forniscono un valido supporto alla risoluzione di diversi casi di omonimia e consentono la verifica dell’identità genetica dei singoli genotipi. L’obiettivo finale è quello di portare a termine il percorso, già avviato a livello regionale, di certificazione varietale e sanitaria del materiale vivaistico, per ridurre l’attuale stato di confusione e stimolare la propagazione di varietà locali, per il loro inserimento nei nuovi oliveti.

Le “terre di mezzo”

San Marcello e l’olio

Le Marche – come diceva Leopardi – è una terra di mezzo “dove i venti freddi del Settentrione si rimescolano con quelli caldi del Meridione”. E secondo il poeta anche “gli ingegni sogliono essere maggiori e più svegliati e particolarmente più acuti”. Le zone di mezzo (o di confine) sono le più adatte per la coltivazione dell’ulivo. San Marcello (circa 130 metri di altezza e 15 chilometri dal mare) è luogo fra i più vocati ed è uno dei Paesi  che fanno parte delle “Città dell’olio”. Il Comune ha recuperato il più antico frantoio del Paese realizzandoci il museo dell’olio. Scopri dove sono i nostri oliveti.

Il valore della tradizione

L’olio marchigiano prodotto nelle colline dello Jesino può essere considerato un prodotto di nicchia. La qualità e la tipicità dell’olio di questi Colli sono il frutto di una combinazione di diversi fattori: la base varietale utilizzata, il particolare ambiente pedoclimatico e, non ultima, la sapiente tradizione frantoiana.

Un “patrimonio immateriale”

La diffusione dell’ulivo ha influenzato le tradizioni e la cultura contadina. Le olive e l’olio sono non solo dei nobili prodotti della terra, ma elementi di una ritualità che scandisce il tempo della vita rurale. L’ulivo è anche il simbolo dell’operosità dei marchigiani, elemento inconfondibile del paesaggio, testimone di una storia millenaria. Siamo fra le più belle Colline d’Europa, un ambiente sano e integro che costituisce un “patrimonio immateriale” sul quale costruire il nostro futuro.